mercoledì 7 agosto 2013

Fammi un fischio

Miniature estratte da una valigetta vengono poggiate su un panno. Esse aspettano molto educatamente di essere sfregate una alla volta contro una pezza imbevuta. Poi tornano al loro posto sul panno, spesso in riga, ordinatissime, messe lì a simulare la presentazione di una squadra "umana" prima delle partite. Molte volte il subbuteista ne prende una e la prova. Cavoli come scivola via. Il Curling.
Poi rimette al posto quella miniatura e si rilassa, magari sparando quattro cazzate col prossimo avversario di turno.Ma le miniature restano schierate come una truppa a cui non è stato dato il riposo.
Divise sgargianti, appena dipinte. Tutte uguali, tranne il portiere. Numeri dall'uno all'undici, perché è così che si faceva una volta. Andate a dirglielo a Cruijff, che se non aveva il 14 non giocava. Di solito tutte le miniature hanno i capelli neri, solo qualche temerario ne dipingeva qualcuno di biondo.
Fa eccezione Muraglia, che dipingendo per me la Stella Rossa di Belgrado dipinse di rosso i capelli di una miniatura: Prosinecki. Geniale!
Quello che ho notato è che nella stragrande maggioranza dei casi le squadre sono composte da bianchi caucasici. Poche volte ce n'era una di colore. Eccenzion fatta per le squadre africane, chiaro. O per quelli che si dipingono il Santos. E se dipingi il Santos lo fai per Pelè, e Pelè lo sai che è nero.
Qualcuno si ricorda di fischi rivolti a Pelè per colpa del colore della sua pelle? Nessuno si è mai azzardato a fischiarlo.
Questa tediosa abitudine di fischiare i ragazzi di colore in campo sembra aver preso piede negli spalti in Italia. E' capitato a Boateng, a Balotelli, ed anche ad una ministra, la Kyenge. Fischiati perché diversi, per il loro colore della pelle (abbronzata, direbbe Silvio B.)
Nel caso di Kevin Constant si è accertato che i fischi e gli insulti non fossero rivolti al fatto che fosse nero. Lo insultavano per le eccezionali dimensioni del suo naso (Cyrano). Cosa che ci può stare decisamente.
Ora però ragioniamo un attimo e diciamo le cose come stanno. I razzisti non meritano alcun rispetto, sono degli idioti. Nello stesso modo Constant e Boateng i loro bei fischi se li meritano per la loro imperizia con la palla fra i piedi e per loro inadeguatezza nello stare in campo. Ma se li fischi sei razzista.
Quindi possiamo affermare che non esiste un vero e proprio metodo efficacie per esprimere del dissenso nei confronti di giocatori scarsi quando gli stessi siano di colore.
Lui sbaglia ogni cavolo di pallone, si muove come se giocasse nel Polignano: tu se lo fischi sei razzista e lui esce dal campo.
Se Constant uscisse dal campo per non tornarci più e per cambiare emisfero, io sarei ben contento, non lo nascondo.
Vorrei davvero che si potesse codificare un tipo di fischio diverso dal fischio razzista.
Ah, dimenticavo di dirvi che i razzisti spesso fanno "buuuuuu". Facendo sembrare essi stessi quelli oranghi a cui dicono che somiglino i ragazzi di colore.
Ah, dimenticavo di dirvi che spesso i razzisti sono anche leghisti, ma vale anche il contrario.
Ah, dimenticavo di dirvi che spesso i razzisti sono anche fascisti. Qualche volta sono perfino seguaci delle teorie di quell'imbrattatele austriaco con il baffetto che avevi problemi di rigidità al braccio destro, il quale delirava qualcosa a riguardo della superiorità della razza ariana. Lui, sì, basso, con i capelli neri e gli occhi scuri che vantava i biondi con gli occhi azzurri.Credibile davvero.
Se ci fossimo stati, a Berlino, nel 1936, avremmo tifato sicuramente per Jesse Owens.
C'è un aneddoto che vi voglio raccontare, un ricordo legato ai miei trascorsi adolescenziali al San Nicola, curva Nord, anello inferiore. Non ricordo contro chi giocasse il Bari, si trattava di serie A. 
Comunque sia, prendemmo un gol e il giocatore che ce lo fece era di colore. Un tifoso ad una decina di metri da noi in preda allo sconforto, in mezzo ad un rosario di imprecazioni ci infila un "negro di merda". Causando la reazione fulminea di un signore di mezza età che rimprovera il tifoso maleducato facendo delle affermazioni sulle dubbie frequentazioni della sorella (ammesso che il tifoso di cui sopra ne avesse) aggiungendo che " negro di merda non si dice, perché i neri in squadra ce li abbiamo pure noi."
Segnava solo contro l'Inter
Capimmo quindi che l'intento del signore non fosse educativo ed inteso a combattere l'odio razziale, ma quello di difendere il suo centravanti titolare, il sudafricano Philemon Masinga.
Il quale, per inciso, quel pomeriggio non segnò.





N.d.a.: nessun calciatore del Polignano è stato maltrattato durante la scrittura di questo schifo di post.